TIME MACHINE – (INFINITE MONKEY) | 2014 | PLA | stampa in 3d | cm 150 x 150
L’opera trae spunto dall’enunciato di Emile Borel
teorema Infinite Monkey:
se un esercito di scimmie battesse per un tempo sufficiente sui tasti di una macchina da scrivere, produrrebbe prima o poi tutti i libri del British Museum.
e dalla definizione in biologia del termine “evoluzione”
progressivo e ininterrotto accumularsi di modificazioni successive, fino a manifestare, in un arco di tempo sufficientemente ampio, significativi cambiamenti morfologici, strutturali e funzionali negli organismi viventi.
Time Machine (Infinite Monkey) è un opera che costituisce la cellula iniziale di un potenziale lavoro infinito che può nascere con l’interazione attiva di tutte le persone. Il contributo alla costruzione dell’opera passa attraverso la realizzazione personalizzata di un singolo ingranaggio stampato in 3d, che aggiunto ai precedenti segna un’evoluzione dell’opera. Ogni intervento, quindi, non è solo un “post-it” che documenta un pensiero personale, ma diventa un ingranaggio che gira e fa girare tutte le ruote del sistema, correlandolo con quello di altre persone a sottolineare così il nostro essere causali e non casuali. Il progetto è ipotizzato su una superficie modulare che può accrescere di pari passo al numero esponenziale degli interventi.
Renzo Nucara
(1955) Inizia ad esporre le sue opere a metà degli anni ’70. Nel 1993 fonda il Cracking Art Group insieme ad altri cinque artisti. Il loro materiale preferito è la plastica che rappresenta il medium per un impegno sociale ed ecologico. Insieme al gruppo ha preso parte alla 49° Biennale di Venezia nel 2001, con l’installazione S.O.S. Word: più di mille tartarughe di plastica riciclata e dorata che occupa i giardini attorno ai padiglioni storici. Nel 2011 e nel 2013, è nuovamente presente con il gruppo alla Biennale. Accanto alle performance e alle installazioni della Cracking Art, Renzo Nucara sviluppa la sua ricerca artistica che, soprattutto durante gli ultimi anni, si concentra sulle creazioni in plexiglas, che sono chiamate dall’artista Stratofilm: fotogrammi trasparenti e stratificati che inglobano oggetti naturali e artificiali appartenenti alla sfera del quotidiano o a reminiscenze del passato.
Per maggiori informazioni e seguire le attività dell’artista: www.renzonucara.com